Mario Monti vede la democrazia come un pericolo

26/05/2015, Otto e mezzo, LA7

Monti, in collegamento, fa le seguenti dichiarazioni testuali.

Ma la domanda che io mi faccio, è la seguente: in Europa ci sono in questo momento rischi chiari, ben identificati di disintegrazione: la Grecia eventualmente fuori dall’euro, la Gran Bretagna eventualmente fuori dall’Unione Europea. Secondo me però questi rischi sono gestibili, queste cose possono essere secondo me evitate.
Quello che mi sembra molto più preoccupante è proprio questo ribollire in forme diverse come è stato osservato ma praticamente in tutti i Paesi di un populismo nazionalistico e il quesito che io mi pongo è il seguente: non è che forse, per caso, le nostre democrazie europee e non europee, le nostre democrazie occidentali, di tipo sempre più illusionistico, basato sulle promesse, basato sull’orizzonte breve, diventano di fatto incompatibili con l’integrazione internazionale e con l’integrazione europea?
Mi spiego in pochi secondi: le ricette populistiche sono presentabili in dieci secondi in un dibattito elettorale. C’è una crescente disoccupazione; chiudiamo alle importazioni; facciamo produrre di più. Le imprese delocalizzano; impediamo loro di delocalizzare. Tutti problemi reali, ricette che la storia economica dimostra che sono fallimentari, ma sono molto persuasivi.
Chi invece è a favore dell’integrazione europea o, sul piano mondiale, a una globalizzazione governata, ha bisogno di almeno un paio di minuti, come sto facendo io. E adesso mi fermo per dire: sì, in apparenza quelle sono ricette buone, ma nella storia i Paesi che hanno fato così hanno sempre avuto un destino meno buono. Quindi io credo che ci sia—del resto vediamo anche negli Stati Uniti—anche negli Stati Uniti questa crescente difficoltà di fare politiche politiche di lungo periodo e questa tirannia del breve periodo, sempre più populistico.

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